Alla luce del dibattito sulla formazione degli psicoterapeuti, aperto dalla recente
istituzione dell'Albo degli Psicologi, gli Autori, prendendo spunto dalla rivisitazione
storica del Gruppo di Psicologia Analitica di Firenze, arricchita di note storico-critico
che fanno riferimento al panorama del movimento analitico nazionale ed europeo, vogliono
sottolineare un momento non ancora reso noto al pubblico editoriale, attraverso materiali
inediti e di sicuro interesse per quanti sono vicini alla teoria e alla prassi della
psiche, ma anche per coloro che per motivi di studio o di esperienza personale siano
motivati ad ulteriori contributi nel campo .
Introduzione
Questo libro è nato da ciò che abbiamo voluto leggere come irruzione
e chiamata; irruzione di una legge che sancisce l'istituzione di un Albo Professionale, e
ancor più "le regole" e l'ordinamento di una professione, e che ci chiama
davanti ad un reale che non permette di restare chiusi nel temenos dove sempre è
l'inconscio che conduce il gioco e porta oltre le codifiche. Fattore scatenante quindi,
pretesto per chiedersi ancora una volta come saldare, senza salto di passaggio alcuno,
l'inconscio quale realtà di psiche e irriducibile individualità, e la legge quale
realtà dell'Ego e assoluto collettivo.
Chiamata interminabile che sempre si ripropone a colui che - volendo andare verso la reale
trasformazione che il cammino analitico offre, all'analizzando e all'analista - non resta
ancorato alle teorie, alle tecniche, che creano la rassicurazione metodologica, il
consenso culturale e l'avallo protettivo del Sistema, ma rinnova il viaggio di sostanza
mitologemica e immaginale.
E accetta le norme, cosi come l'infrazione delle norme; il sapere analitico - punto di
partenza, o forse poco nutrito bagaglio di chi quel viaggio differenziante intraprende
cosi come il vuoto, dove tutto può accadere.
Siamo partiti dal riconoscere la nostra appartenenza al Gruppo di origine, diversa tra noi
per gradi, perché dal viluppo delle radici che compongono la nostra storia, attraverso
intuizioni e limiti, elaborazioni e dinieghi, potesse emergere quel tema centrale che
torna e tornerà ancora come polarità antitetica e che, eterna Sfinge, interroga
costantemente su posizioni e convinzioni.
Quanto abbiamo inteso portare non è quindi soltanto una lettura storica che faccia luce
su di un periodo o su alcune idee, bensì una proposta di dialogo con il lettore che vuole
interrogarsi e interrogare oltre le scelte di campo; dialogo che resterà ancora aperto e
accoglie la sfida, il rischio, che il cammino d'individuazione pone.
gli Autori
Parte prima: |
Il passato è terribilmente presente e
afferra chiunque non sappia riscattarsi con una risposta soddisfacente. (C.G. Jung) |
La psicologia analitica in Italia
Parte seconda: |
Il vuoto è la suprema plenitudine, ma
l'uomo non ha il diritto di saperlo. (S. Weil) |
Il contributo teorico del Gruppo di Firenze
La Teoria dell'Autonomia Policentrica
1.1 - Carta Programmatica Aperta
dell'Autonomia Policentrica Partecipatoria
"per una libera ASSEMBLEA ISTITUENTE di psicologi junghiani".
Parte terza: |
Le scienze che si occupano degli esseri
viventi devono necessariamente essere inesatte per poter restare rigorose. (M. Heidegger) |
La questione della formazione analitica.
Rilievo storico del rapporto analitico da Freud a Jung e Bernhard.
Il rapporto analitico didattico secondo l'ottica dell'Autonomia Policentrica
Differenze concettuali sulla formazione
tra CAP e Gruppo di Firenze.
3.1 - Regolamento dell'AIPA per l'allenamento
professionale di Psicologia Analitica
3.2 - Aggiunte allo statuto dell'AIPA
Conclusioni: Ritorno in avanti
Bibliografia
Glossario
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