Anima e Coscienza
L'anima che sta nella luce della ragione non sa più niente dei contrari.(M. Eckhart)
I VIAGGI DELL'ANIMA
J.P. Couliano allievo di Mircea Eliade e storico delle religioni, fa
notare che le nuove scoperte scientifiche della fisica e della matematica contribuiscono
nei tempi moderni a rinnovare l'interesse per la via mistica alla conoscenza. In effetti
lo stesso Jung si avvalse del contributo del fisico Pauli nei suoi studi sulla
sincronicità.
Che è come dire un'altro modo per spezzare il tetto della casa.
E' un'ipotesi attraente quella che Couliano offre nelle pagine che trascriviamo qui di
seguito, anche se, come poi diremo, ogni ipotesi di pensiero si muove nella linea
dualistica di soggetto percepiente ed oggetto percepito e tralascia di mettere in evidenza
che il percepire sorge per un atto di sintesi del pensiero stesso.
"La fisica e la matematica sono da ritenersi in gran parte responsabili del rinnovato
interesse per le vie mistiche della conoscenza. Esse hanno aperto nuovi orizzonti,
affermando che questo universo visibile è solo una convenzione basata sulla nostra
percezione e che mondi meravigliosi e inimmaginabili si nascondono in particelle
minuscole.
"Immaginiamo innanzitutto un'esistenza in uno spazio bidimensionale. Esseri piatti
con oggetti piatti......sono liberi di muoversi su un piano. Per loro non esiste nulla
aldifuori di questo piano...". (31)
E' facile immaginarsi un universo completamente piatto, popolato da esseri bidimensionali.
Lo chiameremo M2. Essi possono muoversi in due dimensioni,
avanti\indietro-sinistra\destra. Se le nostre stanze sono approssimativamente cubiche, le
loro sono approssimativamente quadrate. Poiché siamo esseri tridimensionali in uno spazio
tridimensionale, non ci è difficile avere una visione di M2 da una dimensione che non
esiste nel suo spazio, possiamo guardare liberamente in cassetti e stanze chiuse a chiave
e, per quanto possa loro sembrare strano, siamo in grado di vedere in ogni momento i loro
interni; nei loro confronti possiamo agire come dei, far comparire e scomparire gli
oggetti e portali istantaneamente da un punto all'altro del loro spazio (esperienza che
essi interpreterebbero certamente in termini mistici).
Possiamo osservarli in ogni momento, senza essere notati.
Ovviamente, l'inaspettata morale della storia è che un essere della quarta dimensione
sarebbe in grado di fare lo stesso con noi. Che le forze quadrimensionali non siano
puramente matematiche è oggi un dato di fatto; ciò che avvertiamo come elettricità
nello spazio tridimensionale diventa gravità nella quarta dimensione. Analogamente, ciò
che avvertiamo come tempo può essere concepito come un sistema spazio-temporale (sebbene
Einstein avesse chiarito che il tempo non è solo un'altra direzione dello spazio).
Charles Howard Hinton nato nel 1853 scrisse e pubblicò il suo primo articolo sulla quarta
dimensione nel 1880. Sullo stesso argomento sono rilevanti i suoi nove Racconti
Scientifici (1884-1886), il fondamentale A New Era of Thought (1888) e il suo
complicato The Fourth Dimension (1904).
Era opinione di Hinton che gli esseri 3-D mostrassero un iperspessore nella direzione
sconosciuta della quarta dimensione e che lo spazio della nostra mente fosse
multidimensionale. Per provarlo egli inventò i suoi famosi cubi che sono gli antenati dei
cubi di Rubick, utilizzati per compiere una serie di operazioni al fine di dimostrare come
un oggetto 3-D possa ruotare in uno spazio 4-D. Quando venne formulata per la prima volta
nel XIX secolo, la nuova ipotesi della quarta dimensione si presentava come una semplice,
attraente spiegazione e forse anche scientificamente convincente dei vari fenomeni
misteriosi generalmente associati alla religione o alla magia. Hinton credeva seriamente
che la quarta dimensione fosse la reale spiegazione del misticismo, e reputava quindi vere
le dottrine mistiche e reali gli stati e le conquiste mistiche; egli credeva anche
nell'esistenza di uno spirito che può separarsi dal corpo per sperimentare la quarta
dimensione, come pure nel carattere divino degli esseri 4-D.
I suoi Racconti Scientifici sono interessanti per molti aspetti, uno dei quali è la loro
unicità. Infatti non sono pura fantascienza, sono fantasie in gran parte
mistico-scientifiche, le sue idee sembrano anticipare una delle ricerche che più hanno
inquietato il nostro secolo: come accedere ad altri mondi.
Hinton era, sotto questo aspetto, il precursore della cosmologia di Einstein. Egli previde
la fisica dei nostri anni 80, insistendo nell'interpretare l'elettricità come una forza
della quarta dimensione e nell'idea sbalorditiva che dimensioni dello spazio più elevate
erano avvolte da minuscole particelle. Oggi la spiegazione dell'elettromagnetismo come
gravità nella quarta dimensione è comunemente accettata da tutte le Grandi Teorie
Unificate (GUT) dell'universo, mentre molte GUT parlano di particelle primordiali che
avvolgono non meno di sette su undici dimensioni dell'universo. (32)
Nel libro non vi sono molti esempi interpretabili in termini quadrimensionali; ma la
metafora del trasformarsi nella propria immagine riflessa dallo specchio suggerisce di per
se stessa l'accesso all'unico spazio 4-D in cui questo fenomeno sarebbe possibile.
Le idee di Hinton trovarono subito sostenitori entusiasti, purtroppo però troppo legati
al movimento spiritista cosa che finì per screditarli. Il movimento spiritista era
contemporaneo alle prime speculazioni sulla quarta dimensione, e a un certo livello
arrivarono perfino a coincidere.
Si ricorreva all'intervento di medium per accedere alla quarta dimensione e produrre
fenomeni paranormali che potessero servire a dare conferma della quadridimensionalità.
Viceversa la quarta dimensione costituiva la spiegazione ideale delle potenti presenze
nascoste in uno spazio più elevato. Questo spiega, almeno in parte, perché alcuni fra i
fisici più illustri aderirono al movimento spiritista".
Anima Cosciente
Nel Sermone del Grande Sigillo di Tilopa si legge "Lo spazio al di
là di colore e forma, da bianco e nero non è separato. La pura radianza del tuo pensare
oltre il colore oltre la forma del bene né del male, del bianco né del nero si
riveste....... Oltre il piano dei supporti mentali, traluce l'essere in sé del pensare.
Al di là delle pratiche immergiti in te stesso, in te stesso dimora".(33)
Lo stato originario Io/Logos dimora nel cuore dell'uomo. Se non si supera la ragione del
mentale, che reca solo pensati, non si percepisce che "la materia, per quanto si
creda di penetrarla fisicamente, è sempre interna struttura, forma, ossia ogni volta
relazione di pensiero tra i dati percettivi". (34)
E' l'apparire che per via del grossolano pensare l'uomo può vedere come oggettività in
sé conclusa......"L'abito del pensiero riflesso gli toglie la possibilità di
concepire che egli possa articolarsi nel pensiero come in una forza di vita ....Nel
pensiero vivente l'uomo vive immanente la trascendenza del tutto".(35)
Il vero essere della materia è il Logos che si manifesta come pensiero nell'anima
dell'uomo. Quando l'uomo percepisce fa una sintesi di pensiero fra i vari dati sensoriali:
occorre scoprire che la materia è un'idea, una sintesi di pensiero.
"Il Logos può rinascere come pensiero puro, come luce al termine della notte
dell'anima. La notte oscura dell'anima di S. Giovanni della Croce postula questa luce
mattutina". (36)
La cosiddetta quarta dimensione è l'ambito metafisico percepibile come sintesi di
pensiero nella relazione percettiva delle prime tre. L'uomo che scopre nella percezione
l'attività continua e fluente del pensiero è partecipe della stessa forza di pensiero
che crea la materia.
"Ogni attributo di realtà è un attributo di pensiero: credere di trovare qualche
valore oltre il pensiero, significa concepirlo oltre il pensiero, mediante il pensiero
stesso, dandogli un'essenzialità che appartiene sempre al pensiero, non cosciente di
essere esso a fornirla. Perciò è illusorio per esempio, cercare una IV dimensione,
quando non si conosce che cosa sia la III e come si possa superare: che è cominciare a
superare il realismo fisico dello spazio, avvertendo il pensiero che stabilisce le
relazioni tra i valori dello spazio, allorché concepisce il punto, la retta, la
superficie, il volume. Afferrando questo pensiero, si sa di afferrare lo spazio come
correlazione ideale, nella quale occorre penetrare, se si vuole superare la sfera
sensibile ed entrare in quella eterica: che non è perciò la favoleggiata IV dimensione,
bensì la conquista della seconda dimensione. Occorre in sostanza sottrarre o superare la
dimensione fisica che è lo schermo di quella spirituale".(37)
Come si vede diventa necessario puntare l'attenzione sul momento conoscitivo.
Per mezzo dell'attività del pensiero e della coscienza l'io contingente oltrepassa la
soglia che conduce allo stato del principio, coscienzialità dell'essere del pensiero.
L'uomo può illuminare con la luce della coscienza quel vasto mondo interiore che è
l'anima, in cui vivono e si manifestano forze inconsce del pensare, sentire e volere.
Osservando, secondo i parametri emotivi, istintuali e razionali, i contenuti psichici
dell'anima umana senza la cosapevolezza della forza interna del pensiero, si corre il
rischio di rimanere prigionieri di forma e colore: in quel mondo dove è possibile la
possessione.
Se osserviamo attentamente noi stessi, ci rendiamo conto che istinti e passioni scatenano
tempeste psichiche e stati d'animo i più svariati. Questi possono essere dominati dalla
nostra attività razionale, ma spesso ci sfuggono.
Ci troviamo a compiere atti che molte volte non vorremmo compiere. La nostra coscienza
razionale risulta impotente perché manca la consapevolezza dell'attività viva,
ordinatrice e creatrice dell'elemento dinamico del pensare.
Non siamo consapevoli della stretta connessione fra io, pensiero e coscienza: non
sperimentiamo la coscienza come attività pensante che tramite l'io mette in relazione i
dati della percezione con il pensiero.
Si potrebbe dire che manca coscienza della coscienza: la consapevolezza di una forza
interiore estremamente dinamica che si muove nell'atto del pensare. Forza che può essere
percepita nel momento intuitivo. L'intuizione infatti viene percepita come illuminazione,
e costituisce il momento determinante per riconoscere ed uscire dalla possessione.
Bisogna recidere i lacci del mentale, riconoscere ed accettare il fenomeno psichico per
andare oltre i parametri istintivi ed emozionali. E' necessario avventurarsi nel mondo
stesso della coscienza per sperimentare la forza originaria che è sua intima struttura.
Tale consapevolezza dà vivacità al pensare astratto, permette di sperimentare le forze
essenziali ed archetipiche come reali forze dell'anima. Infatti se non le
riconosceremo come tali, saremo costretti a subirle sotto forma di fenomeni psichici
patologici.
Si tratta di imparare a riconoscere l'intima e reale essenza dei contenuti psichici che
non illuminati da pura luce di coscienza possono invadere e possedere.
Osservando le ampiezze e le profondità dell'anima, consapevoli della forza luminosa che
connette io, pensiero e coscienza, possiamo scoprire una realtà primigenia immanente.
Nascosta nei recessi vive una realtà spirituale che chiede all'uomo alienato e sofferente
di essere liberata e riconosciuta.
Solo ampliando i confini della coscienza razionale per mezzo della consapevolezza della
forza di vita che è nel pensiero possiamo percepire che, in ciò che chiamiamo inconscio
agiscono due campi di forze(38): uno subcosciente, istinti e
passioni, l'altro supercosciente, io/pensiero. "Guarda al nucleo della realtà
suprema". (39)
Il primo tellurico regno della brama è governato da istinti e passioni e possiede l'uomo
negli affetti per mezzo di un pensiero non consapevole del proprio elemento di vita,
quindi astratto. Il secondo, regno della coscienza, che si manifesta nella consapevolezza
del pensiero vivente, rende l'uomo libero e creativo. "Così se il pensare osserva il
pensiero, tu percepisci l'essere del pensare".(40)
La coscienza umana può conoscere e sperimentare l'immediatezza dell'essenza primordiale:
come il cielo stellato, il pensare al di là di ogni pensato, è in grado di illuminare le
forze inconsce che abitano l'anima "Abissi di notti innumerevoli non possono oscurare
il cuore del sole che è luce pura. Simile è la radianza che è intima al pensiero: Nel
volgere dei tempi non può essere oppressa dalla tenebra". (41)
Note
- Paul Davies - Superforza. verso una teoria unificata dell'universo - Mondadori , Milano 1986.
- Tilopa - Op. Cit. Pag. 213, 216.
- M. Scaligero - Trattato del Pensiero Vivente, Edizioni Tilopa, Roma 1979, Pag. 94.
- M. Scaligero - Op.Cit. pag. 95, 97.
- M. Scaligero - Meditazione e miracolo, ed Mediterranee, Roma 1988, pag. 44.
- M. Scaligero - Iside Sophie, Edizioni Mediterranee, Roma 1980. Pag. 32
- Fabbri I. - L'intuizione come espressione artistica dell'Io, Ibiskos Editrice, Empoli 1991.
- Tilopa - Op. Cit. pag. 208.
- Tilopa - Op. Cit. pag. 212.
. - Tilopa - Op. Cit. pag. 213.